E’ stato un po’ complicato a dire il vero, mantenere una certa costanza nella lettura di questa opera di indubbia qualità, curata da John Aubrey. Questo nobile signore di origini britanniche vissuto durante buona parte del Seicento, la cui vita stessa può considerarsi una vera e propria opera -Aubrey fu naturalista, fisico, pittore, letterato ma soprattutto diede un forte contributo all’antiquaria-, ha raccolto una serie di profili biografici per lo più di uomini appartenenti alla nobiltà inglese, raccontando aneddoti di ogni specie, curiosi, bizzarri, con un’arguzia pungente e un’eleganza stilistica elaborata tipica barocca. Dal filosofo Thomas Hobbes a William Shakespeare, passando per una lunga processione di vite straordinarie e lussuose di Conti, uomini di chiesa, professori, uomini di lettere e uomini di scienza. Molti nomi erano a me ignoti, ma non nascondo un certo divertimento nel leggerne le loro peculiarità caratteriali, i capricci, i difetti, le gelosie.
Una genialità raffinata va riconosciuta a sir Aubrey senza se e senza ma, che prescinde dai gusti e le propensioni di ciascun lettore: un libro non adatto a tutti, che può risultare monotono e noioso per chi non appartiene al giusto target e non è abituato a leggere molto, per chi non impazzisce per il genere biografico.
Vite brevi di uomini eminenti – John Aubrey
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